Le Piccole Dolomiti (dette anche Piccole Dolomiti vicentine) sono una catena montuosa[1] delle Prealpi vicentine, situate al confine fra le province di Vicenza, Trentoe Verona.
Con il termine Piccole Dolomiti, secondo la SOIUSA, si intende il Massiccio del Pasubio, la Catena del Sengio Alto, il Gruppo della Carega e la Catena delle Tre Croci. Talvolta il Massiccio del Pasubio viene visto come estraneo alle Piccole Dolomiti[2].
Ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Passo della Borcola, Valle Posina, Val d'Astico, piana di Schio, colline vicentine, colline veronesi, Valle di Revolto, Passo Pertica, Val di Ronchi, fiume Adige, Valle di Terragnolo, Passo della Borcola.
Sono formate da un arco di montagne che si sviluppano da sudest a nordovest nel senso della lunghezza per circa una trentina di km e che culmina in Cima Carega(2259 m), tutte dal carattere prettamente dolomitico, caratterizzato dalla presenza di guglie, pareti scoscese e gole ripide.
Il loro nome richiama le loro sorelle maggiori, le Dolomiti, a causa della dolomia che le costituisce e a cui si aggiunge l'aggettivo "piccole" per la loro altitudine inferiore. Il termine è stato coniato da Francesco Meneghello nel 1925 trattando le montagne della zona in un articolo comparso nella rivista edita dal CAI.
Offrono scorci molto suggestivi e hanno la particolarità di poter essere facilmente raggiunte anche dall'escursionista non molto allenato. Essendo i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta, nelle giornate più serene permettono meravigliosi panorami sui paesi sottostanti, sul mare Adriatico e addirittura agli Appennini.
Le Piccole Dolomiti possono essere suddivise in quattro gruppi dalle caratteristiche morfologiche ben definite e diverse fra loro: